ALFIO ANTICO

ATS SPAZIOZERO
TEATRO DEI CANTIERI


23 Febbraio 2008 MUSICA
Alfio e il tamburo, il tamburo e Alfio

Quando la musica sorge dalle viscere della terra, ordina il caos ed espelle le impurità. La natura parla e le cose prendono il loro posto nel mondo. Prima del linguaggio, la mano che danza sulla pelle del tamburo compie il prodigio della nascita del suono, come la mano del fabbro quando percuote il metallo o quella del pastore quando ritma il tempo della festa e della veglia".
Alfio ha oltre settanta tamburi , tutti fabbricati da sé e meravigliosamente intarsiati con immagini di divinità agresti, segni antichi che racchiudono saggezza eterna. Nei silenzi e nelle vibranti sonorità insegue così la propria anima, cercando il volto e gli sguardi degli antichissimi abitatori della sua terra. Attraverso il ritmo ed il canto, scolpisce le mille figure del tempo. "Io sono il tamburo" , sussurra in perfetta simbiosi col suo strumento, volendo significare una mistica unità fra la viva pelle della sua mano e quella morta e antica che, fissata ad un setaccio da grano, torna a nuova vita cantandoci storie d'amore e poesia. Nelle sue mani, il tamburo esprime sonorità impensabili, che ci fanno comprendere le risorse estreme di questo pur semplice strumento. Alfio vi aggiunge la sua vena poetica, espressa nella lingua che meglio conosce, il siciliano; la sua teatralità naturale e dirompente.Ma c'è anche un messaggio forte verso il recupero di una tradizione piena, fatta non solo di musica, ma di contatto di terra.
Collaborazioni musicali Musicanova, Edoardo Bennato, Vincenzo Spampinato, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Vinicio Capossela, Peppe Barra, Renzo Arbore, Roy Paci, Gianni Perilli, Piero Ricci, Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Collaborazioni teatrali Maurizio Scaparro e Pino Micol (Vita di Galileo, 1988); Giorgio Albertazzi (Memorie di Adriano, 1988 e 1994); Massimo Ranieri (Pulcinella 1994); Ottavia Piccolo e Renato De Carmine (Dodicesima Notte 1991, regia di Jerome Savary); Roberto De Simone (Le Tarantelle del Rimorso 1992 e Agamennone 1994 al teatro Greco di Siracusa).


"………. Da tempo Alfio e i suoi tamburi sono divenuti, per chi ama la musica, una specie di marchio di garanzia, poiché egli appartiene di diritto alla schiera di coloro che praticano la musica popolare non per scelta ideologica, ma per diritto di appartenenza: Alfio non "fa" musica popolare, "è" il residuo vivente di un'antica tradizione, quella del percussionismo meridionale centrato sull'uso della tammorra, del tamburo, o meglio dei tamburi di varie forme e dimensioni……." Giorgio Rimondi, Il Resto del Carlino, 3 maggio 2000